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21/03/2015 Uscita del 21 Marzo 2015
L’emozione non ha voce. Forse. Certo è che sabato 21 marzo noi di Bra Sotterranea siamo stati travolti da un’onda emozionale di un centinaio di persone, braidesi e non, giunte nella nostra città per scoprire una parte di quel tesoro nascosto sotto di noi.Abbiamo deciso di iniziare la visita partendo da uno degli emblemi architettonici di Bra, meta di pellegrinaggi da tutta Italia: il complesso della Madonna dei Fiori, incominciando dalle fondamenta dove una targa commemorativa ricorda la posa della prima pietra nel 1933. Il chiostro, ma soprattutto i cunicoli, hanno saputo offrire un assaggio di una Bra antica che poco per volta riusciremo a trovare ed esplorare. I sotterranei dei privati hanno completato questa visita con le suggestioni del passato partigiano braidese. La prima proprietà (sig.Fissore/dott.Mauro) ha offerto alla vista, gradino dopo gradino, due ampie camere in successione oltre le quali si innesta un suggestivo cunicolo ad “L” basso, stretto e percorribile in parte; la seconda (dott. Turco) ha affascinato, come ad ogni esplorazione, con il passaggio murato che conduce ad un altro cunicolo e ad un secondo livello sotto terra ed il laterizio ancora impregnato della lotta partigiana cittadina. Il sabato pomeriggio culturale si è concluso con un giropizza presso la pizzeria Aquapazza di via Cavour che ha registrato il tutto esaurito.
Il ringraziamento in questa occasione non è d’obbligo, ma scaturisce spontaneo:al sig. Gaetano Pellegrino del chioschetto L’oasi, ai partecipanti braidesi, agli iscritti provenienti dall’area cuneese limitrofa, da Torino e dalla sua prima cintura, a don Sergio, all’arch. Moroni, al dott. Turco, al sig. Fissore, al dott. Mauro, all’assessore Fabio Bailo, ai commercianti che hanno esposto la nostra locandina, ai privati che continuano a segnalarci le loro proprietà.Vi consegniamo questa galleria fotografica perché se è vero che l’emozione non è in grado di parlare, è altrettanto certo che si trasmette e si manifesta nella sua forma più nobile: l’orgoglio. Quello sano. Quello che ti fa capire che c’è ancora tanta strada da percorrere, ma che sei nella direzione giusta.
08/02/2015 Uscita dell'otto Febbraio 2015
 

Noi di Bra Sotterranea viviamo di una passione profonda. Profonda quanto? Alcune decine di metri sotto terra.

Questa passione l’abbiamo condivisa con una sessantina di persone domenica scorsa. Persone semplici e curiose, esploratori e avventurieri esattamente come noi. In giro per la città, anzi, per l’esattezza sotto la città ci siamo sentiti figli di una stessa madre: la nostra Bra che era lì ad attenderci con i suoi secoli di storia, di arte, di misteri.

Il giro è stato mozzafiato: dalle cantine della pizzeria “Aquapazza” che profuma ancora di Giovanni Arpino e del Caffè Berzia, al sotterraneo della famiglia Rolfo custode di una tradizione secolare; dalla cantina del dott. Turco impregnata della lotta partigiana, agli infernotti del ristorante “La Cantinetta”. Non da ultimo la cripta della maestosa Chiesa di Sant’Andrea e il suggestivo sotterraneo del ristorante “Società Conciapelli” a lume di candela.

Insomma c’è stato di che rifarsi gli occhi e di che continuare ad immaginare. Perché la fantasia, come l’avventura, non è tangibile ma è concretamente presente in ciascuno di noi.

Un grande grazie ai proprietari dei locali pubblici e privati, all’assessore comunale Fabio Bailo, al Parroco di sant’Andrea e a tutti voi che, con la vostra partecipazione, avete reso unica questa singolare esplorazione.

16/01/2015 Sotto Via Vittorio Emanuele II
 

Una tra le arterie stradali cittadine principali è stata protagonista, nel corso delle epoche scorse, del nascere e svilupparsi delle attività commerciali più importanti di Bra.

Stiamo parlando di Via Vittorio Emanuele II, ex Via Nuova, sulla quale si affacciano locali storici di una certa rilevanza per la nostra città, spesso punti di riferimento per il commercio cittadino e senza i quali Bra non sarebbe quella che è.

Siamo andati a perlustrare il sotterraneo di uno di questi negozi, su segnalazione della proprietà che per ora preferisce rimanere anonima.

Nuovamente quello che abbiamo scoperto ci ha stupito: un corridoio con struttura in mattoni e copertura con volta a botte lungo circa una decina di metri ci ha condotto in un locale forse adibito a dispensa. Abbiamo consegnato la realtà alla nostra immaginazione supponendo storie diverse, ma verosimilmente ci siamo trovati ad esplorare un ricovero da assedio bellico.

Ancora gradini, ancora porte murate che bloccano per il momento i nostri corpi ma fanno volare il nostro spirito di ricerca; questa è un’altra storia che presto approfondiremo.

19/12/2014 Cappella del Santo Rosario

 

Sovente quello che vediamo è lontano dall’essenza delle cose che l’occhio, senza consapevolezza, non può percepire.

In via Serra quasi all’angolo con via Sant’Ignazio sorgeva un convento domenicano dove oggi si trova la Scuola Media "Craveri". In quello stesso luogo nel 1622, su commissione della Compagnia del Rosario, veniva eretta la Cappella del Santo Rosario nella chiesa di S. Vincenzo Ferreri su progetto del giovanissimo architetto fossanese Giovenale Boetto di appena 19 anni.

La Cappella, con struttura a pianta ottagonale, è la prima opera conosciuta del grande architetto che nel 1631 veniva nominato scenografo, topografo, architetto militare e incisore della corte di Savoia; a lui dobbiamo anche la famosissima veduta di Bra “a volo d’uccello” del Theatrum Sabaudiae.

Con questa consapevolezza storica abbiamo affrontato la nostra visita sotterranea: un breve percorso lineare in mattoni e copertura in volta a botte con nicchie laterali che presentano tamponamenti chiaramente postumi.

La scoperta più interessante è il manufatto con struttura in mattoni presumibilmente a pianta ottagonale anch’essa che, con un’evidente interruzione muraria, lascia presagire un’altra storia da svelare e approfondire.

Noi saremo pronti a raccontarvela.

28/11/2014 Cantina del Bar La Cantinetta

 

Poteva essere un pomeriggio qualunque di un mese qualunque. Perché perlustrare un sotterraneo per noi significa percorrere un frammento di passato lontano o lontanissimo che ci fa perdere il computo del tempo.
In pieno centro storico, nella parte più antica della nostra città, entriamo nel bar “La Cantinetta” stavolta non solo per scaldarci con un buon caffè.
Autorizzati dalla proprietà ad accedere e accompagnati, siamo pronti a percorrere i gradini alti e stretti della ripida rampa che lascia presagire l’epoca e soprattutto la profondità che stiamo andando ad esplorare.
Ci troviamo in un cunicolo perfettamente conservato ed agibile, con struttura in mattoni e copertura in volta a botte, il pavimento rifatto con piastrelle in cotto.
Sono chiari i segni delle sovrapposizioni storiche, visibili nei mattoni e nei tamponamenti che interrompono altri cunicoli a formare le nicchie laterali sul corridoio centrale.
Un cancelletto in ferro, che troviamo aperto, ci attira e conduce verso un'altra scala ed un’altra profondità.
Il resto è poesia, immortalata nei nostri scatti fotografici.
Ringraziamo la gentilezza e la disponibilità del sig. Sergio Miscia per aver reso possibile questa esplorazione.

20/11/2014 Cantina e Cunicoli del Bar Garibaldi

 

L'ala mercatale di corso Garibaldi (ex via della Rocca), con la sua lunga manica porticata di 110 metri, rappresenta uno degli scorci più caratteristici di Bra. Le prime pratiche per un progetto relativo alla sua costruzione risalgono al 1844 anche se nella seconda metà del Seicento sullo stesso sito esisteva già un'ala da dieci campate servita da una scala a forbice (poi abbattuta nel 1770 per dilatare la via). Quella vecchia ala potrebbe essere fatta coincidere con un tratto delle antiche mura medievali. Le vecchie botteghe di allora rivivono attualmente nelle sale del ristorante "Garibaldi" che ha riportato a nuova vita la preesistente osteria omonima in cui Giovanni Arpino visse molta parte della sua vita privata ed artistica. Noi di Bra Sotterranea abbiamo esplorato l'infernotto, ovvero la vecchia cantina con pozzo annesso che serviva per l'approvvigionamento idrico sia della Confraternita della Ss Trinità sia delle botteghe sottostanti. Vi offriamo la nostra esplorazione attraverso questi scatti fotografici ed il rilievo del 1860 reperito presso l'Archivio Storico Comunale.

07/11/2014 A S.Michele, Cantine e Cunicoli

 

Bra sotterranea non si ferma mai: questa settimana vicino alla chiesa di san Michele, una frazione a qualche chilometro dal centro, è stata visitata una cantina privata. La caratteristica insolita notata dagl’occhi attenti di Davide, uno dei membri con più esperienza nel gruppo, è stata l’incredibile struttura: partendo da un’area, rifinita completamente in mattoni, si arriva a due diramazioni. La prima ha un piccolo collegamento, mentre la seconda incomincia con un cunicolo murato di circa 3 metri di lunghezza. Continuando il percorso si va avanti per un’altra decina scavati nel tufo, successivamente c’è una curva, seguita con altrettanti metri, che punta dritto verso l’interno del bosco. La particolarità, di questo passaggio, resta nelle dimensioni: essendo molto alto e largo, regala dopo l’uscita la sensazione provata durante la visita presso una lunga grotta incontaminata, dove i raggi solari non arrivano ed il buio fa da padrone a qualunque ora della giornata.
 

07/11/2014 Cantina in via Moffa di Lisio

 

La scoperta, come lo spirito di ricerca, ha mille volti ma un solo nome: rivelazione.

Questo è ciò che concretamente realizziamo ogni qualvolta varchiamo una nuova soglia, apriamo una porta ed esploriamo una porzione di sottosuolo.

Siamo in (ma è meglio dire: sotto) via Moffa di Lisio, nelle proprietà del sig. Fissore e del dott. Mauro, i quali gentilmente ci hanno concesso di poter rendere pubblica la loro realtà sotterranea privata.

Spesso si semplifica parlando di cantine, ma questi nostri luoghi sono molto di più: raccontano storie di vita e di quotidianità, rivelano un passato vissuto attivamente o subito, celano in alcuni casi segreti che è necessario rispettare e custodire come tali. Materialità realizzate in mattoni originariamente collegate l’una all’altra, ma poi in seguito separate spesso da altri mattoni o da colate di cemento.

Un plauso ai privati che, in piena coscienza o senza consapevolezza alcuna, hanno in ogni caso custodito e mantenuto queste realtà nel passaggio di generazione in generazione, di proprietà in proprietà, di secolo in secolo.

Continuate a comunicarci i vostri cunicoli, crutin, cantine… perché è grazie a voi e alle vostre segnalazioni di privati cittadini o gestori di attività commerciali che stiamo riuscendo a ricostruire il grande mosaico della nostra storia sotterranea un tassello dopo l’altro.

04/11/2014 Museo Masche Pocapaglia

 

Durante il mese di ottobre il team di Bra Sotterranea, grazie alla gentile concessione del comune di Pocapaglia, ha visitato gli scantinati sotto il municipio. Grazie all’associazione Asfodelo, a cui sarà affidato il compito gestionale, abbiamo scoperto un vero e proprio tesoro nascosto, valorizzato dalla fatica di volontari intenti ad esaltare il nuovo progetto che parte da Pocapaglia e arriva fino a Montà d’Alba. Questa sensazionale idea porta il nome di Museo Masche Pocapaglia, il quale ingloba le cantine del comune di Pocapaglia, le rocche a cielo aperto fino al comune di Montà d’Alba.
Un antro illuminato da faretti laterali ed una passerella in parquet ci accoglie dopo l’uscio, il nostro sguardo rotea immediatamente verso gl’antichi muri in mattoni, perfettamente restaurati. Il passaggio porta in altre stanze sotto delle volte larghe circa un paio di metri, dove si diramano parecchi passaggi, padroni di cunicoli perfettamente curati. I piccoli ingressi, con le luci soffuse, stimolano subito i presenti di Bra Sotterranea a programmare un futuro tour nella zona della masca Micillina, dove il mistero si respira ancora oggi al solo passaggio. Ma le sorprese non sono finite: intere camere, con il soffitto più basso, evidenziano lo scavo nel tufo, uguale ai crutin trovati in precendenza nelle zone circostanti.

 

28/10/2014 Non una semplice esplorazione!

 

Questa non è stata una semplice esplorazione come le altre. La settimana scorsa siamo scesi nei sotterranei dello stabile sito in via Moffa di Lisio all'angolo con via Vittorio di proprietà del Dott. Turco. La nostra curiosità è stata alimentata dalla presenza di una porta murata... Così, in accordo con il proprietario, siamo ritornati sul posto armati di torce, martelli e scalpelli per abbattere il tamponamento murario. Ciò che abbiamo scoperto è racchiuso nelle nostre immagini: una cantina profonda circa 10 m, con sei sezioni numerate probabilmente predisposte per l'invecchiamento del vino. Consegniamo a voi l'emozione di tutto questo attraverso la documentazione fotografica che segue. Grazie ancora al Dott. Turco per aver permesso di riportare alla luce un frammento di storia nascosta.

22/10/2014 Cantina Dott Turco via
            Moffa di Lisio

 

Nuova esplorazione, per mappare il sottosuolo braidese e per riportare se é possibile un po' di storia di altri tempi.
Vogliamo ringraziare il Sig. Turco Giovanni con studio dentistico in via Moffa di Lisio n°3 che oggi ci ha dato la possibilità di visitare le sue stupende cantine. Vogliamo ringraziare anche il dott. Fabio Bailo nonchè assessore alla cultura del comune di Bra per averci donato il testo che segue.
La farmacia all'angolo tra via Vittorio Emanuele II e via Moffa di Lisio tra gli anni Trenta e Quaranta fu del farmacista Antonio Cordero che, celibe, abitava al piano superiore con le due sorelle nubili. Uomo di cultura fuori dal comune, di grande apertura intellettuale e senso dell'umorismo, Cordero (comunista) durante l'occupazione tedesca della città (dal settembre 1943 all'aprile 1945) mise il retrobottega della farmacia a disposizione del CLN clandestino ove erano rappresentate le forze impegnate nella lotta antifascista (comunisti, socialisti, democristiani, liberali, azionisti).

11/10/2014 Il Bunker di S.Matteo

 

Durante l’autunno, nel mezzo di un bosco nella zona di San Matteo a pochi passi dal centro storico di Bra, abbiamo perlustrato una caverna di comando della seconda guerra mondiale.
In principio il nostro gruppo si è fatto strada in mezzo al verde, alla ricerca del luogo: ogni volta la nostra associazione interagisce sul campo per eseguire l’esplorazione, portando così a termine una nuova missione. La ricerca quasi subito da esito positivo, grazie al ritrovamento di un’apertura mimetizzata in mezzo alla natura, che dall’alto copre la tattica costruzione militare.
Ci addentriamo immediatamente senza alcun timore dentro a quelle mura in cemento: illuminati dalle torce ci troviamo di fronte ad una area di grosse proporzioni, all’interno tre aperture portano una piccola porzione di luce, evidenziando una lieve foschia mattutina che rende ancor più lugubre l’ambiente. In apparenza ricorda un bunker contro i bombardamenti aerei, in realtà la costruzione aveva lo scopo di ritrovo segreto, durante il quale venivano presi accordi e stipulate future offensive a fuoco.
Il fascino provato, percorrendo quel buio corridoio, non può essere descritto appieno: le parole non colgono l’emozione che l’occhio concede di fronte alla scoperta di quel antro misterioso, da pochi conosciuto tra le meraviglie sotterranee di Bra.

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